"Chiunque tu sia, entra ed esci quando vuoi, qui sei libero di andare dove vuoi di chiedere ciò che vuoi. Questo è un posto di onesto piacere fatto più per gli altri che per il padrone. Ma non infrangere le leggi della civiltà se non vuoi esserne cacciato".

venerdì 7 febbraio 2014

Streghe e veleni del passato, filtri d'amore, sortilegi o allucinogeni?

GIOVEDI' 27 FEBBRAIO 2014 - ORE 21
SALA CONSIGLIO DI PALAZZO ASTEGGIANO

STREGHE E VELENI DEL PASSATO, filtri d'amore, sortilegi o allucinogeni?

a cura di Massimo Centini e Gilberto Camilla.

La Città di Giaveno - Assessorato alla Cultura invita la cittadinanza alla conferenza dedicata ad un argomento pregno di leggenda, mistero e fascino con una realtà che ha dimostrato quanto l'uomo sia condizionato dal mondo circostante. 
Molte donne vennero ingiustamente condannate a morte con l'accusa di essere causa di pestilenze, carestie o di soggiogare le menti di poveri sventurati con filtri magici e riti satanici. 
Il  libro MALLEUS MALEFICIARUM (dal latino il Martello delle Streghe) pubblicato nel 1487 da due frati domenicani: Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, fu sino al secolo XVIII il più consultato manuale della caccia alle streghe. Sebbene all'interno delle gerarchie ecclesiastiche vi era chi non credeva nelle streghe e nei loro sortilegi, al contrario, vi era una corrente di pensiero che riteneva indispensabile il Malleum e molti inquisitori ne fecero ampio uso per reprimere il paganesimo, l'eresia e la stregoneria in Germania.  La Chiesa Cattolica non lo adottò mai ufficialmente, ma non fu neppure inserito nell'indice dei libri proibiti.
Anche a Giaveno fatti di stregoneria vennero annotati nelle cronache della città, come la sentenza che venne proclamata contro LA CLERIONESSA, una donna che operava nella magia facendo filtri e pozioni, purtroppo non sempre questi  riscontravano un certo successo. Un certo MORELLO, dopo aver bevuto un filtro d'amore da lei preparato morì e la Clerionessa venne condannata dei suoi inquisitori ad essere murata viva. Nel giorno dell'esecuzione della sentenza la strega, sebbene imprigionata, scomparve misteriosamente. Molti riferirono che la donna aveva fatto un patto col demonio e questi l'aveva presa con se salvandola da una sofferente agonia inflitta dai suoi carnefici. Altri fatti di pratiche occulte vennero alla luce, se ne parla ampiamente negli atti dei processi tenuti a Giaveno dall'inquisitore Alberto de Castellario nel  1335 ritrovati nell'Archivio Generale dell'Ordine Domenicano di Roma e dei processi tenuti da Tommaso Casasco nelle Valli di Lanzo nel 1373, oggi custoditi dalla Biblioteca Casanatese di Roma. La storia ha riportato alla luce della cronaca fatti e misfatti inquietanti, dove donne venivano brutalmente torturate e uccise, spesso erroneamente. Bastava un pettegolezzo, un rancore personale o ignoranza generale a denunciare agli inquisitori delle povere sventurate che mettevano nei loro filtri erbe considerate dalle proprietà allucinogene. 
Ad esempio alcuni studiosi sono portati a credere che dietro i fenomeni di stregoneria registrati a fine Seicento a Salem negli USA (Caccia alle Streghe) vi sia un consumo alimentare della Segale Cornuta, i cui alcaloidi sono resistenti anche alle alte temperature dei forni di cottura del pane. 
"Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha cercato l’aiuto di un interprete che sapesse comunicare col mondo dell’Invisibile, per alleviare dolori, mitigare paure e indirizzare il futuro. Questo interprete, per tutto il Medioevo, fu la “strega”, la Signora delle Erbe" - spiega Massimo Centini, Etnologo e Studioso di Tradizioni Popolari.
"La strega non era soltanto una dispensatrice di rimedi più o meno medicamentosi; le confessioni, i verbali, i trattati e le stesse tradizioni popolari concordano nell’attribuire alla strega l’uso di sostanze che erano alla base delle loro esperienze soggettive e dalle quali derivano alcune delle loro pretese facoltà soprannaturali. L’ipotesi che effetti psicoattivi siano stati alla base delle esperienze mistiche descritte dalle streghe è molto  verosimile; negarlo sulla base di una presunta mancanza di competenze farmacologiche è altrettanto riduttivo quanto tentare un’interpretazione della strega esclusivamente in termini di psicopatologia" - chiosa Gilberto Camilla, Etnopsicologo e Studioso di etnobotanica.
Porterà i saluti dell'Amministrazione del Comune di Giaveno il Sindaco Daniela Ruffino, introdurrà l'argomento il Consigliere delegato all'Assessorato alla Cultura Flavio Polledro. 

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